Ti sei mai chiesto, o chiesta, se le persone stanno davvero leggendo i post del tuo blog? Se arrivano dall’inizio alla fine? O se invece lo scorrono e basta?
Io si perchè solo se li leggono dall’inizio alla fine significa che:
a) gli argomenti che tratto sono interessati per la mia comunità, quindi posso fidelizzarla o farla crescere
b) se all’interno dei post ho inserito vari elementi interattivi con delle call to action, la percentuale di conversione per i lettori che leggono dall’inizio alla fine aumenta fino al 70%
c) gli utenti che arrivano alla fine commentano, gli altri no!
Il Dna Marketing Numerico, naturalmente, mi ha portato ad eseguire un test!
Per questo test ho usato uno strumento che ti consiglio vivamente: Crazy Egg.
Si tratta di un servizio online a pagamento che permette di vedere quanto i visitatori del tuo blog arrivano a scorrere in basso, sulla base della sua lunghezza totale, la pagina che contiene il post. Naturalmente funziona per qualsiasi altra pagina del tuo sito, infatti io lo uso anche per le landing page.
Ultimamente Crazy Egg ha aggiunto anche una funzionalità interessante che permette di analizzare la versione mobile delle pagine dei siti responsive.
Indovina qual’è stato il risultato del test? Solo il 47% dei lettori dei miei blog, o di quelli creati e mantenuti da AlphaC, effettivamente legge ogni post dei blog.
Facendo dei test e misurandone i risultati con, sono stato in grado aumentare la percentuale dei lettori che davvero leggono tutti gli articoli fino al 68%. Vuoi sapere cosa ho imparato dal risultato dei test che ho effettuato e come anche tu puoi riuscire ad ottenere risultati simili? Continua a leggere l’articolo 😉
– Lezione numero 1: Suddividi l’articolo in vari titoli, elenchi puntati, liste e citazioni
Perché ti sembra più facile leggere le pagine di un libro rispetto alle pagine di molti siti o ai post di molti blog? Perché il contenuto delle pagine di un libro è suddiviso in capitoli, paragrafi e liste puntate. Anche i post del tuo blog potranno beneficiare della stessa tecnica di suddivisione dei contenuti.
Ho avuto modo di verificare questa tecnica di suddivisione attraverso degli split test A/B su diversi post dei blog che in Alphac abbiamo realizzato per i nostri clienti. L’originale era realizzato senza elementi di suddivisione, mentre nella variante abbiamo utilizzato intestazioni, elenchi puntati, liste e blocchi con citazioni.
Qual’è stata la differenza? Utilizzando intestazioni, elenchi puntati, liste e blocchi con citazioni, siamo stati in grado di aumentare di oltre 42 secondi il tempo medio speso a leggere ogni post da parte degli utenti. Questo test ha permesso di aumentare il tempi medi di permanenza dei visitatori dei siti che ospitano blog del 21,9%.
Com’è facile intuire, più tempo i visitatori trascorreranno nella lettura di ogni post del tuo blog, maggiore sarà la probabilità che lo leggano dall’inizio alla fine.
– Lezione numero 2: Cerca di mantenere i tuoi post entro le 1500 parole
Ho provato diversi tipi di lunghezze dei post. Ho scritto post da 500 parole, post da 1.000 parole e addirittura post da 5.000 parole. Per non farmi mancare niente, ho scritto guide da oltre 40.000 parole. Risultato?
Ho capito che i post troppo lunghi alla fine difficilmente vengono letti da cima a fondo. Devo ammettere allo stesso tempo che le guide da questo punto di vista sono un’eccezione, infatti se la guida è ben fatta e toglie un problema reale al lettore, viene seguita dall’inizio alla fine anche se è composta da 40.000 a 45.000 parole. Tornando invece ai post, se sono composti da 1.500 parole, il tempo medio speso sul sito che contiene il blog (o che è composto dal blog e basta con l’aggiunta di una pagina contatti e una landing), difficilmente va oltre i 20 secondi. E in media è quasi impossibile, per il visitatore che non abbia fatto un corso di lettura veloce, arrivare a leggere 3.000 parole in 20 secondi.
Quindi mantenere i tuoi post relativamente brevi, intorno alle 1.000 parole, aumenterà la probabilità della loro lettura integrale fino al 65%! Quello che ti consiglio di fare è scrivere messaggi più messaggi brevi invece di pochi messaggi lunghi. Per esempio, è meglio suddividere un argomento in due blog post, magari utilizzando la tecnica dei cliffhanger e rimanendo entro le 1.500 parole ciascuno, invece che scrivere un post solo lungo 3.000 parole.
– Lezione numero 3: Le immagini possono essere fonte di distrazione
Le immagini valgono più di mille parole e possono aiutarvi ad argomentare il vostro punto di vista? Di base questo è vero, quindi si dovrebbe utilizzarne il maggior numero possibile? La risposta corretta secondo i miei test è: mai esagerare con le immagini, sia nei post dei blog che nelle landing.
Ho riscontrato che troppe immagini possono effettivamente danneggiare la leggibilità dei post del tuo blog. Questo perché un “sovradosaggio” di immagini può arrivare a far scorrere il post quasi fino alla fine, ma distraendo i visitatori dal leggere il contenuto del testo.
Eseguendo alcuni test specifici con la scroll map di Crazy Egg, ho scoperto che i messaggi contenenti più di tre immagini tendevano a farsi scrollare (visualizzare da cima a fondo) circa il 16% in meno rispetto a quelli con una o due immagini. Altro dato interessante, il tempo sui siti con posto che mediamente contengono tre immagini o più è risultato inferiore fino a 26 secondi, che è circa il 15% del tempo medio speso sui siti miei e su quelli dei nostri clienti.
Ergo, le immagini vanno utilizzate quando ha senso e portano un reale contributo alla comprensione del contenuto del post. Devi fare attenzione a non farti prendere la mano dall’utilizzo di quelle immagini che, sebbene interessanti dal punto di vista del loro contenuto intrinseco, non aiutano il lettore nella comprensione del significato del tuo posto, e di conseguenza si trasformano in un elemento di distrazione. Il tuo obiettivo dovrebbe essere quello di indirizzare i visitatori del tuo sito, o del tuo blog, a leggere il contenuto dei tuoi articoli, e non a guardare le immagini, a meno che tu non sia un fotografo o un pittore naturalmente 😉
– Lezione numero 4: Crea una conversazione
Avrai sicuramente notato che io uso spesso parole come “tu” e “te” all’interno i miei post, giusto? Lo faccio perché sto cercando di creare una conversazione con te. L’ultima cosa che voglio è farti sentire come se stessi leggendo il libro di un vecchio “professore”, perché sarebbe noioso. Lo so perché sarebbe noioso anche per me.
Ho sempre scritto post e articoli, anche questi di Marketing Numerico, cercando di renderli più scorrevoli possibile, oltre che facilmente comprensibili. Lo faccio da anni, questo mi porta col tempo a stabilire con i lettori una relazione e fa si che appaiano commenti su ognuno dei miei post sui vari blog, lo stesso vale per i canali social.
Non ho mai “A/B-testato” il “vecchio professore style” contro il “ conversazione amichevole style”, perché proprio non ce la faccio a pubblicare un post troppo “impostato” 😉
Ad ogni modo, anche senza un riscontro da test, c’è una cosa della quale sono sicuro quando si tratta di utilizzare uno stile semplice e colloquiale nella scrittura in genere e ancor di più nei post dei blog: aiuta molto la comprensione e quindi fa si che:
a) gli articoli si leggano dall’inizio alla fine senza lasciarli a mezzo perché non se comprende il significato
b) il tempo medio di permanenza sul sito aumenta, e con esso aumenta la possibilità che i frigger delle call to action vengano azionati
c) come quando ti piace uno scrittore, perché lo comprendi bene e magari lo condividi, non ti limiti a comprare uno solo dei suoi libri, anche nel caso di un blog se ti piacciono i suoi articoli torni a leggere quelli nuovi, così si crea una relazione e una comunità.
Non avrò uno split test, ma credo comunque di aver ragione quando ricevo commenti come questo:
“Grazie Moreno, prima di leggere il tuo post siamo riusciti a trovare proprio il plugin da te suggerito, sembra funzionare. Ti seguiremo per avere più informazioni possibili per migliorare le nostre campagne. Siamo curiosi di sapere come si svilupperà il Tuo Split Test. Grazie ancora Francesco Logo Esclusivo”
Penso proprio che di split test specifici non ce ne sia bisogno 🙂
Se riesci a creare una conversazione, vedrai che i tuoi post saranno più letti e le persone saranno più propense a commentare, fidati!
– Lezione numero 5: Non dimenticare di chiudere con la conclusione
Avrai notato che ho una conclusione alla fine di ognuno dei miei post su Marketing Numerico. Lo faccio per un motivo specifico: se non hai tempo per leggere tutto il mio post, allora ti riservo la possibilità di scorrere verso verso la fine facendoti trovare una conclusione, in questo modo puoi ottenere un rapido riassunto del post.
Non ho scritto sempre conclusioni chiaramente etichettate come tali. Ma quello che ho imparato dalle prove di scorrimento dei post con Clicktale è che con l’aggiunta di una conclusione chiaramente etichettata come tale, riesco a spingere i miei lettori a scorrere più in basso nella pagina perché sanno che troveranno una sezione spiegherà, riassumendolo, tutto il contenuto del post.
Con l’aggiunta di una sezione conclusione ai miei post, sono stato in grado di ottenere il 10% di possibilità di scorrere più in basso nella pagina. Ha anche creato un modello in cui una buona parte di voi scorrere fino alla fine del post e poi scorrere indietro fino alla cima per cominciare a leggere il post.
– Lezione numero 6: Aumenta la dimensione del carattere e spaziatura
Aumentando le dimensioni del carattere e spaziatura, post del tuo blog diventano più facili da leggere. Avendo accesso ad oltre 23 blog di clienti AlphaC, clienti che fra l’altro spesso ci incaricano proprio di eseguire test di usabilità, ho deciso di eseguire un test specifico per vedere se, grazie all’aumento della dimensione del carattere, fossi riuscito ad aumentare il tempo medio di permanenza dei visitatori.
Quello che ho imparato dal risultato del test è stato davvero molto interessante. Supponendo che si stia utilizzando un tipo di font leggibile come Arial, Times, o la Georgia, è possibile aumentare il tempo che i lettori trascorrono sul tuo sito aumentando la dimensione dei caratteri.
Aumentando la dimensione del font da 8 a 9 punti, sono riuscito ad aumentare il tempo medio sul sito di 13 secondi. Aumentando da 9 a 10 punti, ho guadagnato altri 8 secondi. E andando ancora da 10 a 11 punti, sono stato in grado di aggiungere altri 6 secondi.
A seconda del tipo di carattere, aumentando il carattere da 11 a 12 punti o superiori non ho riscontrato alcun beneficio ulteriore in termini di tempo medio di permanenza sul sito. Questo probabilmente è dovuto al fatto che un testo in una dimensione di carattere pari a 11 punti solitamente è già abbastanza facile da leggere. Renderlo ancora più grande non aiuta a molto a migliorane la lettura.
Conclusione
Scrivere post lunghi non garantisce che il contenuto verrà letto. Con poca modestia forse, ad ogni modo credo che personalmente e come AlphaC abbiamo scritto buoni contenuti negli ultimi anni, ma solo il 40% dei lettori ha effettivamente letto i post dall’inizio alla fine. Però, una volta sfruttate le tattiche esposte qui sopra, sono stato in grado passare del 40% al 65%.
Magari non hai il tempo per utilizzare tutte le tecniche che ho descritto in questo post, ma già applicando semplici modifiche ai tuoi post come aumentare la dimensione del carattere, aggiungere le intestazioni, o cambiare la lunghezza, è possibile aumentare rapidamente il numero di persone che leggono i post del tuo blog… e magari li commentano pure!
4 Commenti
Molto interessante, grazie!
Grazie Francesca,
spero che la guida risulti utile per aumentare le vendite e le conversioni dei tuoi siti.
Per molti dei siti che sto curando sta facendo veramente la differenza.
Saluti
Ottimo articolo Moreno: il mio unico punto di perplessità è quello del numero di parole. Secondo molti studi infatti, gli articoli che vanno dalle 3 mila parole alle 5 mila, hanno maggiore probabilità di essere condivisi, rispetto a quelli più corti.
Bisognerebbe dunque comprendere quando è meglio creare una lunga guida e quando invece la propria nicchia ha necessità di notizie brevi e concise 😉
Grazie Marco!
Quelli che riporto sono test condotti sui siti dei nostri clienti, alcuni passano il milione di visite all’anno quindi sono un buon campione statistico, ma sono pur sempre un campione limitato.
Come non mi stancherò mai di dire, ogni pubblico è a se e l’unico modo per capire qual’è la strada che fa convertire di più è:
1) Raccogliere dati (quantitativi e qualitativi)
2) Testare con Split Test A/B
3) Tracciare i risultati
Altrimenti sono casi studio di altri, o sensazioni.
That’s it!
Per questo motivo ho deciso di scrivere la guida sull’aumento del tasso di conversione che illustra il procedimento passo passo.
La stai seguendo?
Saluti