Aumentare le Visite al Tuo Sito Web. Caso Studio

Vedere Aumentare le Visite al Tuo Sito deve Renderti Felice? Non Sempre…

Di solito l’ansia da prestazione della prima posizione su Google porta con sé una ferma convinzione: Avere più traffico è sempre cosa buona e giusta.

Ma è davvero così?

Ti racconto una storia e poi decidi tu.

 

Premessa

Da un mese a questa parte ho notato un incremento del traffico al sito Marketing Numerico pari a quasi il 30%.

Quando questo succede, diversamente dalla maggior parte dei marketer, io ne sono felice solo a due condizioni:

  1. L’aumento del traffico porta ad un aumento delle vendite
  2. Riesco a capire perchè il traffico è aumentato

E siccome il trend delle vendite generate dal sito nell’ultimo mese è salito, ma solo di poco a fronte dell’importante incremento del traffico, ciò significa che nonostante abbia visto aumentare le visite al sito, le vendite sono rimaste praticamente invariate.

In sostanza questo è un campanello d’allarme in quanto avere le stesse vendite con quasi il 30% del traffico in più equivale ad un abbassamento del tasso di conversione di quasi il 30%!!!

Prima di farmi prendere dal panico, stoppare tutti gli Split Test A/B in corso e chiedermi dove avessi sbagliato, ho aperto Google Analytics per capire da dove arrivasse tutto questo traffico, ed ho scoperto una cosa molto interessante.

Andando su “Acquisizione -> Panoramica -> Tutto il traffico – Referral” e cliccando su Frequenza di rimbalzo per ordinare i risultati secondo questo criterio, ecco la prima parte di quello che ho visto:

Google Analytics Referral View

 

Come riconoscere quando l’Aumento delle Visite al Sito diventa un Problema

Una serie di siti (Sorgente) hanno portato accessi che hanno generato la visita di una sola pagina (Pagine/Sessione) della durata di 00:00:00 secondi (Durata sessione media) e col il 100% di Frequenza di rimbalzo.

Difficilmente un umano riesce ad entrare ed uscire in un sito in meno di un secondo, e ancor più difficilmente 13 siti possono inviarti 336 umani con queste caratteristiche!

Appurato quindi che non si tratta di visite reali, poteva trattarsi soltanto di visite causate da software, in sostanza visite “finte” da considerarsi come lo spam del traffico web.

Avere questo tipo di viste non è una buona cosa per due motivi:

  1. Più visite portano maggior consumo di risorse e banda passante per il server che ospita il tuo sito Internet, questo può tradursi per te in un aumento dei costi di gestione e in alcuni casi riesce addirittura a bloccare il tuo server rendendo il tuo sito irraggiunbile.
  2. Google non vede di buon occhio il traffico che proviene da questo tipo di siti classificati come spam e quindi, oltre a veder aumentare le spese di gestione, rischi anche che il tuo sito venga penalizzato da Google (gergo tecnico che indica quando un sito scompare dall’indice delle ricerche di Google)

Ti stai chiedendo qual’è il motivo scatenante di tutto ciò?

Spesso questo accade quando gli spammer (un tipo di hacker che agisce per fini commerciali e non ideologici) analizzano i siti alla ricerca di vulnerabilità, ovvero di falle di sicurezza.

Quando riescono a trovarle e ad entrare in un sito, gli spammer lo utilizzano come “ponte” al fine di inviare e-mail in massa per loro conto oppure, peggio ancora, per nascondere materiale illegale, o ancora per condurre attacchi ad altri siti in modo da ampliare la loro botnet (rete di computer “ponte” dei quali si possono servire per condurre i loro attacchi).

In alcuni casi questa tecnica è utilizzata anche da qualche webmaster con l’idea che, se sei una persona che pone attenzione nel controllare la provenienza del traffico al proprio sito e noti qualcosa di strano, per capire di cosa si tratta vai a verificare la sorgente.

Durante la verifica visualizzi almeno una pagina del sito che ti porta l’accesso e così una visita gliela procuri.

 

Soluzioni all’aumento di traffico malevolo

Esistono vari modi per evitare che questi webmaster poco lungimitanti, oppure hacker con cattive intenzioni prendano di mira il tuo sito causando un inutile aumento del traffico attraverso l’utilizzo di bot, o spider.

I bot sono programmi che accedono alla rete attraverso lo stesso tipo di canali utilizzati dagli utenti umani, per esempio accedono alle pagine Web dei siti, inviano messaggi in una chat, si muovono nei videogiochi online, provano ad accedere alle aree di amministrazione dei siti e così via.

Gli spider sono un particolare tipo di bot programmati per navigare sulle pagine web. Questi programmi attraversano le pagine Web “seguendo” i link ipertestuali che trovano nel testo per passare dall’una pagina all’altra classificandola o analizzandola, e mentre lo fanno generano accessi.

 

Metodo 1): Google Analytics

Il modo più veloce ed efficace da implementare per eviare tutto questo è attivare un parametro nella configurazione di Google Analytics. Si tratta di una cosa molto semplice che puoi fare in completa autonomia.

Ti basta andare su Amministrazione -> Vista -> Impostazioni vista e mettere una spunta nell’opzione “Filtro bot –  Escludi tutti gli hit da bot e spider noti”. Qui sotto trovi un’immagine di esempio.

Link Spam Google Analytics Esclusione

Grazie a questa funzione di Google Analytics puoi escludere automaticamente tutti i bot e gli spider appartenenti alla “IAB/ABC International Spiders & Bots List”, una lista aggionata mensilmente.

Puoi anche arrivare a conoscere i dettagli della lista dei siti, ma questi dati sono disponibili esclusivamente a pagamento.

 

Metodo 2): Configurare il file robots.txt

Un altro modo è intervenire sulla configurazione del file robots.txt, ovvero di un file presente all’interno del tuo sito che permette di limitare l’azione degli spider.

Prima di metterci le mani ti consiglio di rivolgerti a un tecnico esperto di Seo, ad ogni modo se vuoi sapere come funziona puoi visitare questa risorsa informativa messa a disposizione da Google –> Informazioni sui file robots.txt.

 

Metodo 3) Aggiornare i Cms con cui gestisci il tuo sito

Come ti dicevo, gli hacker sono sempre alla ricerca delle falle di sicurezza note dei sistemi di gestione più utilizzati per aggiornare i siti Internet. I più noti al momento sono WordPress e Joomla.

Per questo motivo è fondamentale per te, magari con l’aiuto del tuo tecnico di fiducia, mantenere il Cms che utilizzi sempre aggiornato, e farlo tempestivamente non appena una nuova versione di WordPress/Joomla viene rilasciata.

Gli sviluppatori di WordPress o di Joomla infatti provvedono a chiudere le falle di sicurezza non appena vengono riscontrate e rilasciano appositi aggiornamenti.

Fra l’altro alcune funzioni di aggiornamento possono essere addirittura automatizzate.

Ti consiglio quindi di informarti leggendo le indicazioni rilasciate dagli sviluppatori a questi due indirizzi:

Aggiornamenti automatici WordPress

Aggiornamenti Joomla

 

Metodo 4) Configurare Google Webmaster Tools

Google Webmaster Tools è uno strumento gratuito messo a disposzione da Google che troppo spesso viene ignorato sia dai proprietari dei siti che da molti sviluppatori.

Questo strumento è invece molto prezioso in quanto misura lo “stato di salute del tuo sito”.

Ti permette infatti di sapere se Google ha problemi a scansire il tuo sito (e se li ha lui li avranno anche gli altri motori di ricerca…), ovvero a capire com’è fatto e quali sono i suoi contenuti; ma puoi anche di analizzare il traffico in entrata ricevendo informazioni dettagliate in merito.

Proprio questa seconda funzionalità ti può risultare molto utile se devi escludere i link provenienti da siti spam.

Per sapere come procedere ti rimando a questa guida, realizzata direttamente da Google, che ti spiega come liberarti da questo tipo di link –> Guida per il rifiuto dei link provenienti da spam.

Ti ricordo fra l’altro che il PageRank rappresenta l’opinione di Google sull’importanza dei siti Internet, il tuo compreso. Tale importanza viene stabilita in base alla qualità dei collegamenti (link in termine tecnico) che un sito riceve dai siti esterni.

Quindi se hai molti collegamenti provenienti da siti di bassa qualità, anche l’opinione che Google avrà del tuo sito ne risentirà.

E’ vero che si tratta solo di uno fra gli oltre 200 criteri che Google utilizza per determinare la qualità di un sito, ed è vero che essere primi su Google non significa automaticamente aumentare le vendite, ma è sempre meglio adoperarsi affinchè Google, come i visitatori, abbiano la migliore opinione possibile del tuo sito.

Esistono anche altri metodi più complessi per investigare sulla qualità del tuo traffico, ma ti consiglio di analizzarli col tuo tecnico di fiducia.

 

Conclusione

Fra le attività che devi svolgere con cadenza regolare per tenere sotto controllo il tasso di conversione del tuo sito in modo che la maggior percentuale possibile dei suoi visitatori ti seguano ed acquistino un tuo prodotto o un tuo servizio, c’è quella di controllare la provenienza degli accessi.

Gli aumenti di visite al tuo sito web non sono sempre una cosa che deve necessariamente renderti felice, spesso invece rappresentano un campanello d’allarme, e prima di gioire devi identificarne la provenienza e capirne il motivo.

Se, dopo aver identificato la provenienza degli accessi in aumento riscontri che si tratta di un collegamento proveniente da un sito di qualità, e che a livello di argomento trattato è affine o complementare al tuo quindi ti sta inviando potenziali clienti, allora puoi fare salti di gioia.

Qualora, seguendo i principi del Marketing Numerico, riscontri che una buona percentuale dei visitatori provenienti da quel sito comprano i tuoi prodotti o i tuoi servizi, allora è anche il caso di contattare direttamente il gestore e concordare una visbilità migliore al suo interno.

Se invece scopri che si tratta di collegamenti provenienti da siti che fanno spam, segui quanto indicato in questa guida e liberatene il prima possibile!

Buone vendite

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