Il Footer di Google e l'Aumento delle Conversioni

[Caso Studio] Il Footer di Google e l’Aumento delle Conversioni

L’aumento delle conversioni fa la differenza

Pochi giorni fa sono stato ospite nella sede italiana di Google.

E’ stato uno degli incontri bimestrali ai quali partecipo come Google Parnter.

Durante questi incontri mi vengono anticipate le nuove funzionalità in beta relative ai servizi di visibilità e promozione, diciamo che si tratta di un piccolo vantaggio competitivo… ma è anche un occasione per parlare sia di nuove tecnologie e che di aneddoti curiosi su Google stessa.

L’ultimo aneddoto è stato molto interessante e voglio condividerlo con te in quanto rende davvero bene l’idea di quanto l’aumento delle conversioni possa fare la differenza sul futuro di un’azienda, Google inclusa.

Tutto è partito dai nuovi strumenti che Google mette a disposizione per misurare l’indice di gradimento dei contenuti e delle interfacce dei siti da parte dei visitatori.

A un certo punto il referente di Google ci dice: questi strumenti sono nati da un nostro bisogno.

Ed io: In che senso?

In risposta alla mia domanda ci ha raccontato una storia ambientata nel 1998, anno di fondazione di Google.

 

Alla sua nascita la Conversione Principale di Google era rappresentata dalle Ricerche

In quell’anno per la prima volta Google pubblica la sua home page che, contrariamente ai portali dell’epoca tipo Yahoo, dava solo la possibilità di fare ricerche. La pagina era composta dal logo, il campo per la ricerca, due bottoni per iniziare la ricerca ed una scritta che riportava il numero di pagine indicizzate; al tempo erano già 25 milioni!

Poco dopo la pubblicazione però si verificò subito un problema, ovvero: le interazioni con la pagina di ricerca dopo una buona partenza non crescevano come ci si aspettava, in più molti visitatori lasciavano il sito senza effettuare ricerche.

Google era in grado di raccogliere questi dati già nel 1998!!!

La cosa strana però derivava dal fatto che prima di abbandonare il sito i visitatori aspettavano diverso tempo.

A quel punto gli sviluppatori dell’interfaccia ebbero un’intuizione e fecero uno split test.

Per capire l’intuizione bisogna tornare un attimo indietro nel tempo e pensare a qual era la velocità media di connessione ad Internet nel 1998, ovvero 56k, più o meno dieci volte più lenta rispetto alla media di oggi.

A causa della lentezza della connessione gli utenti, che in quel periodo storico di Internet passavano la maggior parte del tempo navigando sui portali tipo Yahoo le cui pagine erano piene di contenuti, dovevano aspettare diversi secondi prima che tutte le immagini e i testi fossero visibili.

 

Il footer di Google è nato per Aumentare la sua prima Conversione Principale

Il punto di riferimento per capire dov’era la fine delle pagine era il footer, ovvero la parte che di solito chiude le pagine di un sito riproducendo il menu principale in formato testo e riportando i dati dell’azienda che lo possiede.

Nel caso dell’interfaccia di Google contrariamente a Yahoo i contenuti erano pochissimi, e siccome mancava il footer, tanti visitatori erano portati a pensare che il sito dovesse scaricare ancorala maggior parte delle informazioni, quindi aspettavano diversi secondi.

Poi però visto che non succedeva niente andavano via pensando che ci fosse qualcosa di rotto.

Pagina Google senza Footer

Gli sviluppatori allora decisero di creare una variante della home page di Google inserendo il footer e avviarono uno split test.

Primo Footer di Google

Il risultato fu che gli utenti a quel punto capirono che i contenuti della pagina erano tutti lì, ed iniziarono ad apprezzare il fatto che quell’interfaccia così “scarna” risultasse molto veloce a caricarsi e gli permettesse in maniera altrettanto veloce di trovare quello che stavano cercando.

La loro conversione principale di allora era rappresentata dal fatto che i visitatori facessero ricerche attraverso il sito e, grazie a questa modifica, ebbe un notevole incremento percentuale. Quasi tutti gli utenti che arrivavano sul sito iniziarono infatti ad effettuare ricerche.

 

Conclusione

Quando poi nel 2000 nacque AdWords, quell’aumento di conversione è stato in grado di dar vita alla fonte di guadagno principale per Google, da allora infatti la conversione principale di Google è diventata il click sugli annunci sponsorizzati che appaiono all’interno delle ricerche effettuate dai visitatori e rappresenta il 96% delle sue fonti di reddito, parliamo di cifre con 12 zeri!

Prendi spunto da Google e concentrati sull’aumento delle conversioni del tuo sito Internet.

Aumentare il tasso di conversione del tuo sito è il metodo più efficace per aumentare le tue vendite.

Per questo motivo ho realizzato una guida gratuita che descrive passo passo come aumentare il tasso di conversione del tuo sito.

Se ancora non l’hai fatto ti consiglio di iniziare a leggerla cliccando sul questo link:

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